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CALI MAGGIO 2006
QUARTA LETTERA DALLA COLOMBIA

Amici carissimi,
eccomi di nuovo tra voi con questa lettera scritta già nella mia nuova casa del quartiere “Jarillon”, approfittando di un pomeriggio di pioggia. A metà di marzo è venuto a Cali padre Josè Luis per una decina di giorni e abbiamo approfittato di quella occasione per scegliere la nostra nuova casa cominciare a metterla in ordine.
Parlando con i dirigenti del quartiere e spiegando loro i nostri propositi, questi ci hanno proposto di utilizzare una casetta che era stata abbandonata dalla padrona che aveva deciso di cambiare quartiere dopo aver ricevuto minacce di morte. La casa ha il pavimento fatto di terra, il tetto è fatto dalla metà di un telone da circo (l'altra metà copre la casa di un vicino), la struttura portante è fatta di grosse canne di bambù e le pareti sono fatte di tela di sacco (come quello delle patate) cucite l'una con l'altra. La casetta aveva alcune caratteristiche positive: il tetto, chiusi i 4 o 5 buchi che aveva, sembra ben resistente alla pioggia; la collocazione della casa è ottima: al centro del quartiere e con porta sulla stradina più transitata dall'”invasione”; nel cortiletto dietro alla casa c'è una latrina ben fatta in comune con le due case vicine; la casa riceve energia elettrica costantemente, è un po' bassa però non si paga; tutti i giorni nel cortiletto posteriore arriva acqua per alcune ore gratuitamente; essendo stata abbandonata non si paga affitto. Di negativo c'è un tetto molto saldo quando c'è il sole; le pareti sono praticamente da rifare per darle un minimo di sicurezza e stabilità; il pavimento di terra è una novità a cui dovremo abituarci, d'altra parte l'80% dei vicini vive così.
Così, considerando vantaggi e svantaggi, abbiamo deciso di accettare l'offerta che ci hanno fatto e dal giorno seguente abbiamo cominciato a sistemare la casa. Ci abbiamo lavorato insieme per una settimanae con una spesa di 70 € di materiale abbiamo costruito le pareti esterne rimpiazzando la tela di sacco con grosse canne di bambù aperte: ognuna copre 4 metri di parete x 40 cm., le pareti interne le abbiamo fatte di tela di sacco e ne è venuta fuori una grande stanza di entrata di 4 m x 3 e mezzo dove mettere cucina, sala, deposito di acqua, zona di lavoro, spazio per eventuali riunioni di piccoli gruppi. Dietro abbiamo creato 4 piccoli locali di 2 m x 1 m e mezzo: uno è la stanza di Josè Luis, uno è la mia, uno è una stanza per eventuali ospiti con un letto a castello ed il 4^ è una cappellina per l'orazione.
Ricordando quello che avevo imparato in seconda media in “applicazioni tecniche” ho montato l'impianto elettrico con lampadine, interuttori e prese elettriche ... ci ho messo un po' di ore però funziona! Abbiamo rivestito la parte inferiore del telone del tettocon vecchi cartoni recuperati nei negozietti della zona e questo ha ridotto il caldo del mezzogiorno, con il silicone abbiamo chiuso i buchetti del telone, nella cappellina abbiamo fatto un pavimento di compensato per poterci sedere sul suolo.
Con circa 300 € abbiamo comprato il mobilio: letti, materassi, lenzuola, zanzariere, cucina, tavolo, 6 sedie, bidone per l'acqua, pentole, piatti, posate, bicchieri .. in buona parte materiale usato. Abbiamo costruito una porta, una finestra e gli armadi pensili per ogni stanza con una decina di assi di tre metri, nonchè un bancone per cucinare e fissarci il macinino. Così la casa è pronta per l'uso su una base totale di 28 metri quadrati ed erano gli ultimi di marzo. Essendo ormai la casa pronta non aveva più senso continuare ad andare e venire tutti i giornie così il 3 aprile mi sono trasferito con le mie cose nel nuovo quartiere. Il giorno stesso sono andato a procurarmi un quintale di soia ed il giorno dopo mi sono lanciato a produrre e vendere latte di soia. La prima settimana ho fatto un poco di fatica a vendere ...poi piano piano ho cominciato a crearmi un po' di clientela ed ogni giorno sto vendendo senza grande difficoltà una quindicina di litri, che mi danno un guadagno di quasi 4 € sufficente per vivere dignitosamente. Dopo il lavoro dedico ogni giorno un tempo alla preghiera che in queste prime settimane è soprattutto cercare e
contemplare la presenza di Gesù tra i poveri che mi circondano. Ricordate il titolo del libro che ho scritto sui tre anni vissuti sulle palafitte di Guayaquil “la solidarietà è la tenerezza dei poveri”? Tutto questo si sta di nuovo realizzando. Il primo giorno che stavamo lavorando con sega e martello e sudavamo sotto il telone del circo, è giunta la vicina Milena con due grossi bicchieri di succo di frutta per noi.
Il giorno dopo stavamo tentando di montare la porta: il vicino Ruben, vedendoci un po' in difficoltà, si è unito a noi e ha lavorato con noi per un'ora. Ho comprato una pentola a pressione usata e, perdendo fumo, non arrivava mai alla pressione .. la vicina Deisy è venuta con una pietra e con due colpi di pietra l'ha sistemata. Era una notte che pioveva forte .. di solito si dorme solo con un lenzuolo, ma quella notte nel letto faceva freddo .. Il giorno dopo stavo commentando la cosa in una casa che stavamo visitando ... la signora mi disse che nella sua casa vivevano tre persone, che lei possedeva 4 coperte e che la notte successiva non avrebbe potuto dormire sapendo che io avevo freddo mentre lei aveva in casa una coperta inutilizzata e mi ha obbligato a portar via la coperta con me. La prima sera che mi sono installato nella nuova casa, la vicina Amparo che ha nel suo terreno un grande albero di guanabana (un grande frutto verde di fuori e bianco di dentro) mi ha mandato un figlio con un piatto dove c'era mezza guanabana. Il gran problema che si vive nel quartiere è il fiume Cauca che scorre a pochi metri da casa mia, quando piove molto il fiume cresce e inonda le case. Ho già avuto occasione di sperimentarlo: il giovedì santo, dopo 10 giorni che stavo lì, il fiume è cresciuto come poche volte aveva fatto.
Alcune decine di case hanno avuto un metro di acqua in casa. Anche io sono stato visitato dal fiume che è stato in casa dalle 11 del mattino fino alle 14, ma solo per pochi centimetri. Ho alzato tutte le cose appoggiate sul pavimento e quando il fiume se ne è andato ho rimesso tutto a posto : uniche vittime sono stati alcuni insetti che sono annegati. Alcuni dei più inondati hanno trasferito la casa in zone più alte, altri hanno fatto un pavimento di assi più alto dal suolo. In maggio e giugno sono qui con me due giovani colombiani che desiderano farsi comboniani; a fine maggio verrà definitivamente padre Josè Luis e cominceremo la nostra vita insieme con la gente di questo quartiere. Sono molto contento di tutto ciò che sto vivendo, del lavoro, degli incontri con la gente, di vivere qui; mi sento nella fase di luna di miele in cui tutto sembra bello, buono, positivo. Sento dentro una grande serenità e ho la sensazione di vivere pienamente e di essere avvolto dall'amore di Dio che si manifesta attraverso questo popolo del “Jarillon” che è la mia eredità per questi anni. Con queste note mando a tutti voi il mio saluto.

Franco
Il mio nuovo indirizzo è :
padre Franco Nascimbene
Ave. 10N / 16N-57
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Tel. 00-57-2-6612317
(giovedì dalle 19.30 alle 20.00 ora italiana)




 
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